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Progetto PON "Riprendiamoci la scuola" - modulo "Conoscere ed esplorare itinerari nel Parco dell'Etna" - 2^ escursione

Nell'ambito del progetto "Riprendiamoci la scuola", il 2 ottobre si è svolta la seconda escursione del modulo "Conoscere ed esplorare itinerari nel Parco dell'Etna".  Il teatro in cui si è svolto il secondo itinerario è il versante di Nord-est nel territorio del comune di Linguaglossa. 
La prima parte dell'itinerario ha preso il via da piano Provenzana (seconda zona C alto-montana) per raggiungere l'apparato eruttivo del 2002. Si è subito notata la differenza con il versante sud ormai privo di alberi a queste quote, mentre nel versante nord, prima dell'eruzione del 2002, splendidi esemplari di pino laricio verdeggiavano nella zona subito a monte di piano Provenzana per poi lasciare spazio al deserto vulcanico. Con l'eruzione del 2002 molti di questi alberi sono stati distrutti e rimangono in mezzo alla colata gli scheletri rinsecchiti di alcuni esemplari. Come se ciò non bastasse la bella foresta Ragabo di pino nero  è stata anch'essa coinvolta nella distruzione a causa del braccio di lava diretto verso la caserma Pitarrone della forestale. 
In questo apparato eruttivo è possibile vedere l'imponenza del canale di scorrimento con i sui alti argini e sono ancora visibili le grosse bombe vulcaniche emesse ed il condotto craterico ancora aperto sulla sottostante frattura eruttiva.
La seconda parte dell'escursione ci ha portato alla visita della grotta dei Rotoli, cavità formatasi nella colata lavica che ha avuto origine dai monti Sartorius nel 1865.
In questa cavità, abbiamo potuto riscontrare alcune delle morfologie tipiche delle grotte di scorrimento lavico ed abbiamo discusso della formazione del tubo di scorrimento a partire dagli argini che inizialmente contengono, lateralmente, la colata. Caratteristica peculiare di questa grotta è la presenza di grossi rotoli di lava, lungo le sue pareti, dovuti ad un abbassamento repentino del livello del flusso lavico dentro la cavità che, facendo mancare il sostegno agli ultimi strati di lava depositatisi sulle pareti, portano ad un loro accartocciamento per la forza di gravità.
Purtroppo la forte pioggia non ci ha consentito di visitare la grotta della Neve, a pochi metri dalla Mareneve, piccola cavità utilizzata come neviera, e per questo motivo modificata con la creazione di pozzi per far arrivare la neve all'interno della cavità, utilizzata  nel settecento dai Cavalieri di Malta che da qui spedivano la neve, imballata con felci e sacchi di iuta, fino alla loro isola per poter rinfrescare le bevande nel periodo estivo. Una testimonianza di ciò si ha nel dipinto del pittore Jean Houel che ritrae degli uomini che portano fuori dalla grotta le balle di neve adoperando la scala scavata nella roccia della sala più ampia della cavità.

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