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Progetto PON "Riprendiamoci la scuola" - modulo "Conoscere ed esplorare itinerari nel Parco dell'Etna" - 4^ escursione

16/10 Escursione 4: Visita sul versante Sud-Ovest dell'Etna
Il percorso scelto è una delle escursioni classiche sul primo tratto della pista alto-montana, che dal cancello in contrada Feliciusa-Milia (punto di partenza della nostra escursione), fa il giro in quota attorno al vulcano per arrivare sulla strada che da Linguaglossa porta a Piano Provenzana. Il nostro punto di arrivo è stato il rifugio della Galvarina.
Il motivo della scelta, a parte il percorso in sé, che costeggia il giardino botanico "Nuova Gussonea" (che raccoglie gli esemplari della flora etnea), la pineta ed il paesaggio delle pendici dell'Etna con i suoi crateri eccentrici, ed i paesi di Biancavilla ed Adrano, è quello di capire l'importanza dei rifugi in montagna, che possono essere la meta del percorso, come nel nostro caso, ma sono un importante riparo, quando si affrontano percorsi più lunghi o quando le condizioni meteo cambiano improvvisamente o per avere un ricovero per la notte, al caldo prodotto dal camino.
Anche in questo caso, lungo il percorso abbiamo chiesto agli studenti di riconoscere i vari tipi di vegetazione incontrata, compresi i funghi nel tratto di bosco attraversato (approfittando della presenza del prof. Giovanni Di Bella, che raccomandando ai ragazzi di non fidarsi mai della propria conoscenza, e di rivolgersi sempre a centri micologici o all'ASL per un riconoscimento certo dei funghi raccolti, ha spiegato con quali precauzioni e quali attrezzature si va alla raccolta. Una delle raccomandazioni è risultata molto chiara: non scoprire il fungo avvistato con le mani, perché potrebbe esserci una vipera, con le brutte ed immaginabili problematiche. Chiaro perché, prima di arrivare al rifugio della Galvarina, abbiamo effettuato la visita alla grotta degli Archi (nel territorio del comune di Biancavilla), e lungo il sentiero, che dalla pista alto-montana porta alla grotta, al ritorno, gli studenti hanno potuto vedere una vipera che si scaldava al sole.
La grotta degli Archi è una grotta che si sviluppa su due livelli sovrapposti, dove il tubo di scorrimento al livello inferiore è percorribile solo per un tratto sia da monte che da valle perché nella parte centrale la volta ed il pavimento sono in contatto precludendo il passaggio. Nella parte superiore il bell'esempio di canale di scorrimento con i suoi argini presenta tre archi di roccia, con una sezione a sesto acuto, dovuti all'accrescimento diretto degli argini in questi 3 punti in cui la distanza tra gli stessi è minore. In particolare, il secondo arco consente di vedere, sul lato a monte, la sovrapposizione dei livelli di lava che ogni nuovo afflusso fa aderire agli argini già formatisi. 
Non è stato possibile passare oltre il terzo arco, quello più a monte, perché le abbondanti cadute di cenere vulcanica, a seguito dei fenomeni piroclastici dell'ultimo anno, ha quasi completamente occluso il passaggio e quindi sarebbe stato necessario scavare.
Altra notazione interessante, il tratto inferiore del tunnel lavico è stato utilizzato per accogliere le strumentazioni di misura (tipicamente un sismografo ed un clinometro), usati per monitorare l'attività del vulcano misurando i tremori e le deformazioni del suolo che possono dare indicazioni sulla pressione che il magma dal basso esercita sui fianchi del vulcano. Di norma vengono scelte le grotte per accogliere della strumentazione aggiuntiva rispetto a quella che forma la rete di sorveglianza del nostro vulcano, uno dei più studiati al mondo, vista la sua attività pressoché costante.
L'occasione di avere a disposizione un rifugio, ci ha consentito di chiudere il ciclo delle escursioni previste nel progetto con un banchetto a base di pan brioche e panini, dolci al cioccolato, torrone e caffè, gentilmente preparato dalla prof.ssa Peligra, coadiuvata dalla cugina, che insieme alla prof.ssa Ferlito, sono state gradite ospiti della nostra dirigente Giuseppina Montella, per questa passeggiata.
Un doveroso ringraziamento da parte mia, va alla dirigente, alla prof..ssa Cinzia Melfa, tutor perfetta, ed al già citato prof. Giovanni Di Bella che, con la loro presenza in tutte le escursioni, hanno consentito di accompagnare in sicurezza il gruppo degli studenti, che ringrazio per l'interesse dimostrato e l'entusiasmo della gioventù per una nuova esperienza. 

Renato Bonaccorso

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